VISIONI E PRE-VISIONI
Aggiornamento del 14 novembre 2019
Sul Cinema in realtà virtuale si corre veloci, anche nei circoli mainstream. Lodevolissimo l’impegno di Rai cinema nei confronti di questo formato. È di questi giorni l’apertura della seconda edizione di La realtà non esiste, contest per la miglior sceneggiatura per lo sviluppo di un progetto crossmediale.
In pratica, One More Pictures e Rai Cinema sono alla ricerca del miglior script per un cortometraggio VR e per lo sviluppo di un progetto crossmediale da produrre per promuovere la realtà virtuale e i nuovi linguaggi dell’audiovisivo. Qui l’articolo integrale.
Che cosa significa tutto ciò? Che non solo i circoli d’essai, ma anche le grosse case di produzione si stanno facendo avanti nel mercato dell’intrattenimento immersivo.
E che cosa significa ancora? Che hanno annusato l’ipotesi che l’ultima barriera alla diffusione capillare della VR stia per cadere: la gente inizierà ad avere in casa un visore.
La nuova generazione di device costa la metà di un maledetto iPhone e dentro ci trovi una marea di contenuti. Non tutti degni di nota, ma facciamo conto di essere all’alba degli smartphone, quando ce lo aveva solo l’amico con i soldi e tu lo prendevi per il culo.
Ecco, ancora un paio di killer application, come appunto una pay tv interamente in Vr e magari un bel social (vedi Facebook Horizon) e il gioco è fatto.